I Genovesi, che hanno sempre voluto costituire una nazione a sé stante anche rispetto agli altri italiani, nell’anno 1099, durante una delle più furiose battaglie, soccorsero i cavalieri crociati e i condottieri inglesi, ribaltarono l’esito dello scontro e consentirono la presa della città di Gerusalemme, ritenuta inespugnabile. Secondo la leggenda, San Giorgio si sarebbe mostrato ai combattenti cristiani in una miracolosa apparizione, accompagnato da splendide e sfolgoranti creature celesti con numerose bandiere in cui campeggiavano croci rosse in campo bianco. Da allora i Genovesi assunsero a loro insegna la croce rossa in campo bianco e la mantennero senza mai più abbandonarla. Quale segno della passione di Cristo e simbolo del Cristianesimo, essa significa Vittoria e Liberazione. Nella sua cronaca Jacopo da Varagine la chiama <salutifero e trionfale vessillo della vera Croce>. Il vessillo crociato, terminante con tre code, è raffigurato sulla torre del castello di Portovenere in un disegno a penna coevo al teso nel codice parigini del Caffaro (iniziato nell’anno 1099). La croce di San Giorgio, battuta dalle Navi della forte e valorosa Repubblica marinara di Genova, incuteva rispetto e rappresentava una sorta di immunità per chi navigava sui mari, allora piuttosto pericolosi. Fu così che nel 1190 Londra e l’Inghilterra chiesero e ottennero la possibilità di utilizzo della bandiera crociata per avere le loro navi protette dalla Flotta Genovese nel Mar Mediterraneo; per questo privilegio il monarca inglese corrispondeva a Genova un tributo annuale. Ancora oggi l’Inghilterra e la città di Londra utilizzano la bandiera di San Giorgio e San Giorgio dei Genovesi compare pure sulle sterline inglesi. Come curiosità ricordiamo che il devastante bombardamento navale del 9 febbraio 1941 (una bomba inesplosa è tuttora conservata nella Cattedrale di San Lorenzo) fu effettuato da navi inglesi che inalberavano la bandiera da guerra della Marina inglese: era appunto la croce rossa in campo bianco a loro ceduta da Genova! Queste concessioni non devono sorprendere. Riferisce infatti l’Accinelli che i Genovesi non erano restii a concedere di portare le loro insegne “ai loro amici o confederati nelle marittime spedizioni”. Oliviero Cromwell ebbe a dire: “… <l’Inghilterra e Genova sono due Repubbliche sorelle ambedue sotto l’egida della Croce del gran San Giorgio e perciò si debbono rendere mutuo onore e aiuto>. Sempre l’Accinelli ci spiega come mai la bandiera di Milano è identica a quella di Genova. Egli infatti scrive: <E mandati dalla Repubblica 500 balestrieri con la suddetta insegna in soccorso dei Milanesi nel 1247, espugnata col loro valore la città Vittoria nuovamente fabbricata da Federico II vicino a Parma, vollero i Milanesi per maggiore onore assumersi dello stendardo de’ Genovesi l’insegna>. (-La Bandiera di Genova -Franco Bampi) |